La Storia. . . PALAZZO VORLUNI (XIX SEC.)

Lo storico palazzo si affaccia sulla via principale di Tresilico, Via Maria SS. Delle Grazie già Via Piave, che da Piazza S. Rocco (Orologio) conduce in Piazza Santuario. La costruzione risale, presumibilmente, al periodo posteriore al grande “flagello” del 1783 che sconvolse l’intero territorio. La costruzione e il giardino comprendevano un’estensione di circa 1000  mq, ma in passato ricopriva una ancora più vasta superficie che inglobava a sè addirittura il grande albero di pigne situato all’inizio del corso Aspromonte, nonchè il piano oggi occupato dalle case popolari di largo S. Francesco da Paola.
Fu da sempre proprietà dei Vorluni, distinta famiglia Tresilicese, fino al 2005, anno in cui il Parroco di Tresilico, Don Benedetto Rustico, decise di avviare trattative di acquisto con l’ultima erede proprietaria, donna Francesca Vorluni, residente nella capitale, figlia di Giuseppe e nipote dell’illustre Giudice Luigi. Trattative che andarono a buon fine con la cessione a titolo definitivo dei locali alla parrocchia tresilicese che utilizzerà questa nuova e grande ricchezza ai fini della propagazione del culto e devozione alla Vergine SS.ma delle Grazie, trasformando l’immobile, da palazzo residenziale a Casa per l’accoglienza dei pellegrini e centro polifunzionale di fede, arte, cultura, e ricreatività.
Costruzione in stile ottocentesco, fu dimora dei Vorluni tra cui Rosa, di nobile memoria, figura mistica illuminata dalla celestiale visione della gloriosa Vergine delle Grazie. In questo glorioso Santuario di Tresilico (2 ottobre 1836), con il beneplacito del Vescovo pro tempore Mons. Francesco Maria Coppola, che condivise a pieno la volontà della pia donna, e con l’aiuto dal cognato medico Gaetano Morizzi (autore del Manoscritto “Fiori di Grazie” Rosa e la sua famiglia commissionarono la nuova statua processionale “seduta”, come da apparizione, all’artista napoletano tale Arcangelo Testa nell’A.D. 1836. In questo medesimo anno la pia donna chiedeva che venisse portata presso la sua umile dimora la primitiva effigie della Madonna delle Grazie “in piedi”  verso la quale lei stessa nutriva un forte e incessante amore devozionale.  Desiderio subito assecondato: la statua fu collocata in un armadio in legno situato nella prima stanza a destra dell’ingresso principale del palazzo,  in cui la pia Rosa viveva in profonda umiltà e preghiera, dormendo per sua volontà su un masso di pietra che usava come guanciale. Si qualificava davvero una vita donata al prossimo più debole e sofferente proprio come S. Francesco.  Rosa Vorluni donò amore anche a coloro che, introdottisi dolosamente nel palazzo per derubarLa, nel rimproverare il loro gesto malsano e spiegare che ciò che prendevano poteva essere richiesto legittimamente, offrì spontaneamente quanto avevano già saccheggiato. In quello stesso “basso” ancora oggi la Venerabile Immagine Mariana  troneggia all’interno di una cappella restaurata ed abbellita recentemente grazie anche al generoso conforto dei fedeli e soprattutto alla immensa cura che gli ultimi eredi Vorluni, donna Caterina e donna Fortunata, hanno offerto e trasmesso ai figli, i quali si sono assunti l’onere e l’onore del prestigioso compito.
Luigi Vorluni crebbe a Tresilico nello stesso palazzo ed avviato agli studi giuridici si affermò nella carriera forense prima come pretore incaricato nelle zone limitrofe successivamente fu promosso a presidente della corte di assise di appello presso il tribunale di Reggio Calabria, dove si trasferì. A Tresilico vi ritornava spesso e dopo il raggiungimento dell’età pensionabile vi si stabilì in via definitiva fino alla morte. Sposato con Francesca Buda, ebbe due figli: Giuseppe e Caterina. 
Alla morte del giudice, deceduto il 4 agosto del 1936, il palazzo per testamento venne ereditato dal figlio Giuseppe,  che si unì in matrimonio con una donna lametina della famiglia Scalfaro parente diretta del presidente emerito della Repubblica Oscar Luigi, questi ultimi decisero di abitare nel palazzo situato sulla piazza Santuario donato a sua volta dalla zia Rosa moglie del sindaco di Tresilico Domenico Pugliese. L’altra figlia Caterina sposò l’illustre ingegnere Giuseppe Ferraris. Questi  dimorarono nella villa ubicata sul corso Luigi Razza ad Oppido Mamertina. Da quel momento il Palazzo, non più abitato dalla Famiglia Vorluni, fu dimora di diverse famiglie che si avvicendarono negli anni ed usufruirono di quella residenza, compreso il giardino, a titolo di favore fino ai nostri giorni. Negli anni fu trascurata la manutenzione alla struttura, che subì una forte decadenza, riducendosi allo stato di rudere pericolante.

 

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 L'artefice di questa grandiosa svolta per la nostra Tresilico, per il Santuario e per ogni Tresilicese o devoto di Maria SS. delle Grazie, è stato il nostro parroco don Benedetto Rustico, spinto, sollecitato ed incoraggiato costantemente dagli eredi Vorluni residenti in Oppido. Don Benedetto con grande abilità ha saputo arricchire questa comunità con un bene immobile prezioso per storia, culto, fascino, sede ed utilità. Questo palazzo, con il giardino retrostante diventeranno, con l'aiuto della Provvidenza Divina, "La Casa della Madonna" con il fine di creare, la Cappella della Madonna ristrutturando ancora di più quella esistente, un'area per l'oratorio parrocchiale e la Casa del Pellegrino, che ospiterà chiunque desideri venire a Tresilico a visitare i luoghi di culto mariano e la città specie se non ha alcuna possibilità di pernottamento. Un progetto bello ed efficace sotto tanti punti di vista. 
Fin qui un grandissimo contributo in termini di testimonianze e materiale prezioso è stato offerto dalla famiglia Mittica-Ferraris di Oppido, in specie nella persona della Signora Clara che gentilmente e per amore del casato ha trasmesso ciò che i suoi genitori le hanno tramandato.
Dopo questa doverosa digressione, occorre sottolineare che: Palazzo Vorluni non poteva non finire alla proprietà parrocchiale in quanto scrigno di quella meravigliosa immagine mariana e fucina di storia e culto tresilicese. La stessa famiglia Vorluni oppidese se lo augurava come auspica  che l’opera stessa in progetto assuma il nome di SANTUARIO MARIA SS. DELLE GRAZIE – CASA DEL PELLEGRINO “ROSA VORLUNI” scritta da porre in uno degli ingressi principali, in maniera visibile e permanente.
L’augurio che facciamo è quello che noi Tresilicesi e devoti alla Madonna delle Grazie, che dolcemente ci accompagna ogni giorno ed in ogni luogo, conserviamo gelosamente queste ricchezze trasmettendole ai posteri, che speriamo non scordino e non disperdano il loro passato. 
Senza dimenticare mai che la Madonna stessa promise:

 


“Io sono la Madre della Grazia, la Madre della Misericordia. Felici tresilicesi; felici ancor tutti quelli che m’invocano; saranno da me esauditi, e consolati coloro tutti, che a me si accostano con filial fiducia, e soda speranza”.

 

E noi da degni figli dovremmo sempre risponderLe Così:

 


“E canterem con amore ardente
La Tua grandezza per ogni età
Finchè avrà fede la nostra gente
Finchè lo spirto su noi sarà.”

 


Gianluca Surace

 

Revisione storica curata dal Prof. Liberti Rocco, che ringraziamo.

 

UN SOGNO CHE SPERIAMO DIVENTI PRESTO REALTA' 

 

La Parrocchia ha acquistato un immobile e il terreno retrostante siti in in Tresilico di Oppido Mamertina da una famiglia distinta del paese i Vorluni,  che da sempre hanno vissuto in questo immobile fino agli anni cinquanta. La proprietà è suddivisa in 1500 mq di terreno libero e 500 mq di fabbricato già esistente, per piano, i piani sono due.

 

 Periodo di realizzazione 

Anno inizio lavori: 2008

  

Categoria di appartenenza

I lavori, già cominciati, mirano a ristrutturare l’immobile di prestigio e di valore storico inserito in un contesto dove sinora il Comune ha operato per la ristrutturazione del borgo al fine del recupero storico culturale. Il complesso immobiliare avrà diverse finalità di utilizzo: ospiterà i pellegrini provenienti da ogni parte, in camere confortevoli ed autonomi; al piano inferiore aspiterà in opportune sale espositive, piccoli tesori del luogo che richiamano il culto alla SS. Vergine delle Grazie, tra cui il capolavoro marmoreo de “La Madonna del Pilar” e la sacra effige della Madonna delle Grazie che da secoli in quel medesimo palazzo viene venerata. Inoltre, all’esterno, si intende realizzare una struttura sportiva polivalente destinato allo svago dei giovani e dei ragazzi.

 

Obiettivi dell’intervento:

 L’idea progettuale che ci siamo prefissati dal momento dell’acquisto del palazzo e dell’intera proprietà retrostante, è quella di realizzare un centro "polifunzionale", sportivo e culturale. 

 

Descrizione dettagliata degli interventi:

  1. realizzare un centro per i giovani dove possono trovare sia delle attrezzature sportive sia un centro di promozione culturale attraverso la creazione di una biblioteca e  Mediateca. Tale esigenza nasce dal fatto che a Oppido vi sono poche strutture recettive per i giovani, anzi Oppido è l’unica località aspromontana avente un cinema. I giovani non hanno a loro disposizione alcuno spazio tranne la scuola ( elementare, media e superiore ). Nasce quindi l’esigenza, per i giovani,  di avere un luogo di incontro dove svolgere attività di confronto sia tra di loro che con testimoni ed esperti di vari settori. Tutto ciò al fine di stimolare la conoscenza anche delle ricchezze del  territorio e dei suoi illustri antenati, in tale contesto verrebbe anche creato un polo culturale per le attività teatrali.
  2.  creare inoltre una struttura recettiva – tipo “bed and breakfast” - la cui gestione sia affidata a giovani del luogo per offrire sia l’ospitalità sia il Pacchetto completo di permanenza.

          Oppido ha un Parco archeologico molto importante ancora in

          crescita, (dati gli scavi in atto presso il sito archeologico) ha

          diversi musei come quello Comunale o  quello Diocesano oltre

          alla cattedrale e altre opere artistiche che meritano di essere

          visitate.

          Inoltre nel territorio del Comune ricade il Parco di Aspromonte

          che con le sue meraviglie naturali e a animali è in via di  

           sviluppo e necessita punti di accoglienza per i visitatori oltre

          a fornire la guida alle sue bellezze.

  1.  La parrocchia gestisce un Santuario Mariano ricca di opere d’arte, tra le più importanti: la statua marmorea della seconda metà del 500 (Madonna del Pilar) opera oggetto di studio da parte di studiosi contemporanei che la attribuiscono al Mazzolo o a Freri; altra opera che sarà esposta (ma già per il vero ubicata nel palazzo) la Madonna delle Grazie, opera lignea della prima metà dell’800 e tanta materia attinente alla religiosità popolare. Si vuole quindi realizzare un museo, sia per permettere ai visitatori di vedere tutte le opere di proprietà del santuario sia una mostra fotografica sulla tradizionale processione a spalla con tutti i portatori
  2. Dicevano che la struttura sarà polivalente, è vero. Infatti oltre alla cultura, la devozione, la ricettività, la ristorazione anche autonoma, questa meravigliosa opera prevedrà anche l’accoglienza dei ragazzi in un oratorio parrocchiale che sarà realizzato sul retro del palazzo, in cui già esiste uno spazio adibito a campetto di calcio ed una parte della struttura(oggi fatiscente) che diverrà l’ala spogliatoi e magazzino per tutte le attività sportive.
  3. Una grande opera che abbraccia, dicevamo, ambiti come:

SPORTACCOGLIENZA ED EDUCAZIONE  PER I RAGAZZI ED ADOLESCENTI CHE RISCHIANO LA DISPERSIONE E LA DEPRESSIONE SOCIALE VIVENDO PER STRADA;  LA PROMOZIONE DELLA CULTURA E DELLA PIETA’ MARIANA IN UN LUOGO INTRINSECAMENTE LEGATO AL CULTO ALLA MADONNA DELLE GRAZIE; L’ACCOGLIENZA E L’ATTRAZIONE TERRITORIALE CON LA RICETTIVITA’ IN UNA STRUTTURA DEBITAMENTE ORGANIZZATA, CONFORTEVOLE E CUSTODITA; E COME ULTIMO PUNTO, ANCHE IMPORTANTE,  LA SALVAGUARDIA DI UN BENE IMMOBILE ANTICO DA VALORIZZARE E NELLO STESSO TEMPO SALVAGUARDARE L’INCOLUMITA’ PUBBLICA (DATE LE PARTI PERICOLANTI) ED ABBELLIRE L’ARREDO URBANISTICO DELLA CITTADINA RIDANDO LUSTRO AD UN QUARTIERE STORICO CHE DIVERRA’ COSI’ CENTRO DI FEDE, CULTURA, SOCIALIZZAZIONE E SPERANZA….

 

  

Fasi e modalità di realizzazione dell’intervento

 

La ristrutturazione, già avviata, procederà per piani, si evidenzia che il piano sottostante risulta in condizioni migliori rispetto al soprastante che, tenuto conto dell’incuria, risulta pericolante perciò l’intervanto è si mirato al recupero ma anche e soprattutto ad evitare che tale situazione di pericolo possa creare danno per i cittadini stessi. Nel momento in cui scriviamo, registriamo che il soffitto risulta completamente ricostruito mediante travi lamellari in faccia vista, e si è cominciata la demolizione e costruzione ex-novo delle parti previste nel progetto architettonico. Il campetto è attualmente usufruibile parzialmente.

  

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 Il Progetto è stato disegnato dall'Arch. Mileto Vincenzo e i lavori sono eseguiti dalla Ditta Francesco Paiano di Tresilico.

 

 

 

Come era lo stabile prima degli inizi dei lavori.